Подбор подарка

Che cos’è l’avanguardia?

James Bradburne parla dell’avanguardia
01 декабря, 2019

Alla fine del XIX secolo, si mostrava un nuovo interesse per l’educazione dei bambini, e man mano l’istruzione pubblica divenne più universale, le teorie educative furono oggetto di accese discussioni e contestazioni. Il lavoro pionieristico del riformatore educativo ceco Jan Amos Komensky trovò dei nuovi lettori; Friedrich Frebel creò i primi asili d’infanzia; Montessori sviluppò un innovativo sistema educativo prescolare; nel 1887 l’ex direttore dell’Accademia di Brera scrisse il libro “L’arte di bambini”.

Alla fine del XIX secolo, accadde un’accelerazione del processo di educazione pubblica universale, anche aumentò la tendenza di aumentare il livello di alfabetismo. Nella Russia zarista, secondo il censimento del 1897, il numero di alfabetizzati era il 28% della popolazione. C’era una potente rete di università per la classe superiore, ma quasi nulla per tutti gli altri: la maggior parte della popolazione russa. Al momento della Rivoluzione russa, di fronte alla sfida di trasformare una società agraria, in gran parte analfabeta, basata sulla servitù della gleba, in una moderna società industriale capace di fare concorrenza con il decadente Occidentale, la neonata URSS era un vivaio di innovazione educativa. Il Futurismo importato dall’Italia e dalla casereccia avanguardia russa fiorì ancora prima della Prima guerra mondiale e aumentò negli anni ’20 l’interesse per l’infanzia e l’istruzione. Nel 1919 Lenin proclamò l’alfabetizzazione come l’obiettivo primario del futuro governo sovietico. C’era bisogno di un nuovo sistema d’istruzione prescolare perché la società uscì dal vecchio mondo. I bambini della Rivoluzione d’Ottobre suscitarono un vero interesse perché erano la prima generazione nata con un nuovo sistema di valori e una nuova ideologia. Il nuovo paradiso socialista aveva bisogno di nuovi cittadini, e nello spirito dell’aforisma gesuitico attribuibile a Ignazio di Loyola: “Datemi un bambino nei primi sette anni di vita e io vi mostrerò l’uomo”, il potere sovietico cominciò a prestare grande attenzione a ciò che facevano e leggevano i compagni più giovani. Nel mondo degli anni ’20 regnava l’agitazione artistica e futuristi, costruttivisti, suprematisti e altri sostenitori dell’avanguardia prebellica cercarono di creare nuovi progetti per bambini: libri, giochi, teatro e grafica.

 Mentre la guerra ideologica infuriava assieme alla guerra civile, lo scrittore Lev Kormchiy definì la letteratura per bambini “un’arma dimenticata” scrivendo sul “Pravda” nel 1918: “Nell’enorme arsenale che la borghesia usava per combattere contro il socialismo i libri per bambini occupavano un posto di rilievo. Nella scelta dei nostri cannoni e arme ci lasciamo sfuggire quelli che diffondono veleno. Dobbiamo strappare queste munizioni dalle mani del nemico”. Ma quale era l’oggetto giusto per questa “arma dimenticata”? Sicuramente non sono principesse o fiabe. Nel 1925 l’educatrice sovietica E.V. Yanovskaya pubblicò un articolo autorevole “Un bambino proletario ha bisogno di una fiaba?” in cui sosteneva che le fiabe come Cenerentola impediscono a bambini di sviluppare una concezione del materialismo storico. “La borghesia ha bisogno di queste fiabe per mantenere il suo sfruttamento…in modo che i bambini affamati e infreddoliti possano fuggire nel mondo di fantasia e provare una felicità immaginaria” scriveva lei. La vedova di Lenin, Nadezhda Krupskaya, sostenne questo argomento richiedendo di mettere via le fiabe che propagavano “una sbagliata influenza emotiva e ideologica” dalle biblioteche pubbliche. Secondo lei, i libri dovrebbero non solo far divertire, ma anche insegnare. Quali erano i tipi giusti di influenza? Pe gli artisti dell’avanguardia russa la fonte d’ispirazione molto spesso le tradizioni popolari, l’arte primitiva arrivata nei musei di San Pietroburgo dalle spedizioni alla periferia dell’Impero russo, i lubok (stampa popolare russa) erano una fonte d’ispirazione. Per questi artisti l’arte dei bambini, sia primitiva che popolare, aveva un’immediatezza e una forza che non venivano catturate dalle fantasie orientali degli artisti del “Mondo dell’Arte”. “L’arte dei bambini” di Corrado Ricci fu pubblicato in russo nel 1911 e gli adulti dell’avanguardia russa consideravano l’attività letteraria dei bambini uguale a quella degli adulti. I collage di bambini furono persino inclusi nella famosa mostra d’avanguardia “il Bersaglio” organizzata da Mikhail Larionov nel 1913. Alexander Shevchenko che fornì alla mostra alcuni disegni di bambini, sottolineò questo legame nel suo manifesto sul neo-primitivismo apparso nello stesso anno e nel 1914 Aleksey Kruchenykh pubblicò un libro sui disegni dei bambini. Un bambino doveva essere considerato un artista creativo a pieno titolo.

Alla fine degli anni ’20 apparve una nuova direzione editoriale: libri “samodelka” (fatto a mano). A quel tempo c’erano altri tipi di libri illustrati come libri-indovinelli, libri-giocattoli, libri da colorare, ma i libri “samodelka” sostituirono molto presto le fiabe che dominavano il mercato prima della rivoluzione. La fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30 videro il boom industriale perché Stalin fece pressioni al raggiungimento del primo piano quinquennale. Si presumeva che i futuri costruttori del socialismo l’avrebbero fatto il prima possibile cominciando dalle attività pratiche. Proprio questo era il compito per le case editrici: far conoscere ai giovani lettori le moderne tecnologie, professioni e produzione. La preferenza era data ai libri dello stesso formato e formato delle edizioni separate. Prevaleva il piccolo formato dei quaderni già conosciuto ai bambini. La cromolitografia era il metodo di stampa principale per questi libri. Nonostante la bassa qualità della carta, l’alta qualità di questo nuovo tipo di libri era guidata dal talento dei loro autori-illustratori (tra cui Vera Ermolaeva, Vladimir Konashevich, Eleonore Kondiain, Konstantin Kuznetsov, Natalie Paren, Lidia Popova ed ecc.) e gli scrittori (Boris Zhitkov, Mikhail Ilyin, Samuil Marshak, Yakov Perelman). Questi giorni tempestosi durarono poco. Nel 1929 Lunacharsky fu rimosso dall’incarico e inviato alla Società delle Nazioni e poi in Spagna come ambasciatore. Dei pittori e scrittori Marshak, Chukovsky e Lebedev furono tra i sopravvissuti nel decennio successivo, ma Mandelshtam e Bulatov morirono nel GULAG, Nikolai Zabolotsky e Ilia Zdanevich sopravvissero nel GULAG, ma poi morirono di malattia, Mayakovsky fu trovato morto con una pallottola nel petto, Tretyakov morì in prigione e Kharms morì in una clinica psichiatrica. Dopo la breve primavera degli anni ’20 venne l’estate crudele.

Получите книгу в подарок!
Оставьте свою почту и получите в подарок электронную книгу из нашей особой подборки
Мы уже подарили 76054  книги
Дюна
Получите книгу в подарок!
Оставьте свою почту и получите в подарок электронную книгу из нашей особой подборки
Мы уже подарили 76054  книги

Комментарии

Чтобы комментировать, зарегистрируйтесь и заполните информацию в разделе «Личные данные»
Написать комментарий
Написать комментарий
Спасибо!
Ваш комментарий отправлен на проверку и будет опубликован в течение 5 дней при условии успешной модерации